Perché sei così inquieto?
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Hai mai provato a chiederti, sinceramente: “Qual è la cosa peggiore che potrebbe accadermi su questa terra?”
È una domanda forte, lo so. Ma anche liberatoria. Me la sono posta qualche tempo fa, quando una serie di notizie poco piacevoli stava cercando di rubarmi la pace. E sai che effetto ha avuto? Mi ha rimesso le cose nella giusta prospettiva.
Mi sono detta: “Déborah, e se non riuscissi a pagare questa bolletta? Che succede nel peggiore dei casi?” La risposta? “Pagherò interessi. Ci perderò dei soldi. Ma continuerò a vivere.”
Poi: “E se non consegni il tuo libro in tempo?” Magari il lancio slitterà. Dovrò parlarne con l’editore. Ma… niente di irreparabile.
E infine, la domanda più drastica: “E se una diagnosi ti dicesse che stai per morire?”
Oggi voglio avere il coraggio di parlare anche di questa paura. Perché so che abita silenziosamente nel cuore di molti. E la risposta che mi sono data mi ha sorpresa: “Certo, sarebbe uno shock. Ma ho pace anche in questo. Perché so dove sto andando.”
Da lì in poi, tutto il resto ha iniziato a ridimensionarsi. Le piccole (o grandi) preoccupazioni quotidiane hanno perso potere. Non perché siano sparite, ma perché non meritano tutto il potere che gli diamo.
Quante volte trasformiamo una goccia in un oceano? Oggi voglio invitarti a riportare ogni pensiero alla verità. Alla luce di Dio. Alla Sua prospettiva.
Gesù ce lo ricorda con parole semplici ma potenti:
“Perciò vi dico: non siate in ansia per la vostra vita,di che cosa mangerete o di che cosa berrete;né per il vostro corpo, di che vi vestirete.Guardate gli uccelli del cielo…il Padre vostro celeste li nutre.Non valete voi molto più di loro?” (Matteo 6:25-26)
Tu sei visto. Sei conosciuto. E soprattutto: sei amato.
Qualunque cosa ti stia togliendo la pace oggi, affidala al Padre. Lui sa di cosa hai bisogno. E non ti dimenticherà.
 
                                                            