Il lavoro
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Pensando al lavoro, mi viene in mente come per molte persone, il lunedì rappresenti spesso il giorno peggiore della settimana. Bisogna tornare a lavorare o a studiare dopo il fine settimana ed ecco che non si aspetta altro che il prossimo venerdì sera!
Questo “sentire” così negativo, spesso deriva dall'idea che il lavoro sia un male inevitabile, legato alla maledizione pronunciata da Dio subito dopo il peccato originale, come si legge in Genesi 3:17-19: “Il suolo sarà maledetto a causa tua; ne mangerai il frutto con affanno, tutti i giorni della tua vita. Esso ti produrrà spine e rovi, e tu mangerai l’erba dei campi; mangerai il pane con il sudore del tuo volto”
Tuttavia, è interessante notare che il concetto di lavoro esisteva già prima di questa maledizione. Originariamente, tutto era "molto buono" (Genesi 1:31): “L’Eterno Iddio prese dunque l’uomo e lo pose nel giardino di Eden perché lo lavorasse e lo custodisse” (Genesi 2:15)
Quindi, il lavoro non dovrebbe essere necessariamente considerato come una maledizione.
Gesù è venuto per restaurare il piano originale di Dio: il lavoro per l’uomo è un modo per compiere il Suo disegno. Il lavoro diventa quindi un mezzo per realizzare il disegno divino. Sebbene il lavoro permetta all’umanità di guadagnarsi da vivere, la sua vera finalità è adempiere a una chiamata più profonda.
In definitiva, qualsiasi lavoro che siamo chiamati a compiere, può essere estratto dal contesto della maledizione e trasformato in un servizio reso al Signore.
Come suggerisce 1 Corinzi 10:31, "Fate tutto alla gloria di Dio". Questo versetto ci invita a considerare il nostro lavoro non solo come un mezzo di sostentamento, ma anche come un modo per onorare e servire il Signore, nelle diverse sfaccettature della vita quotidiana.